Immagine di sè

immagine di sè

Immagine di sé.

I rapporti per essere soddisfacenti necessitano di essere mediati. Il problema è che spesso questa mediazione si regge solo su una immagine di se stessi da presentare all’altro. La conseguenza è che questa modalità viene sentita come falsa.
La soluzione auspicabile è che al posto dell’immagine mediatrice si costituisca un rappresentante. Una sorta di ambasciatore.

Schiavitù

schiavitù

Schiavitù

Sarebbe utile che ci decidessimo a chiamare le cosi dette “dipendenze patologiche” come schiavitù.
Questo perché il termine dipendenza verrebbe nobilitato come la sana caratteristica dell’uomo di avere necessità, appunto per la sua salute, di un legame con l’altro ed è proprio questo ciò che constatiamo grazie al lavoro che viene svolto nei nostri gruppi.

Il fantasma della libertà

il fantasma della libertà

Il fantasma della libertà

Una recente seduta ci ha illustrato alcuni modi che la nevrosi utilizza per mantenere in piedi quella che è la fantasia della “libertà” vale a dire la fantasia di poter fare a meno dell’assumere un obbligo con l’altro. L’inconscio reagisce producendo Inibizione Sintomo Angoscia.
Va ad onore della nevrosi mantenere la necessità di rivoltarsi a qualcuno. Qualcuno che sta poi al paziente giudicare se la fiducia che gli ha concesso è meritevole del credito dato.

Supervisione con psicodramma

Supervisione

Incontri di Supervisione con psicodramma

L’Associazione Roseo organizza stabilmente Supervisioni con il dispositivo dello Psicodramma presso la sede di Pesaro.

Tali gruppi consistono in una applicazione del dispositivo dello psicodramma freudiano indirizzata a favorire l’elaborazione dell’attività lavorativa dei partecipanti che sono impegnati nel campo delle professioni di aiuto e di cura. Gli incontri si svolgeranno nella giornata del sabato… con alcune sedute seguite da una discussione a partire dalla pratica e dal confronto con i punti di reperii teorici.

A tali gruppi possono partecipare:

a) operatori sanitari e sociali (medici, psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, educatori professionali e tutte le categorie che, a vario titolo, sono coinvolte in quest’area operativa) con l’intento che, a partire da situazioni lavorative, possano esporre le questioni che si sono a loro presentate nel proprio ruolo professionale ed i risvolti che si connettono alla propria soggettività. b) Allievi in formazione di Scuole di Psicoterapia che desiderino approfondire l’esperienza del gruppo. c) Diplomati in Scuole di Psicoterapia che sentano l’esigenza di approfondire le modalità analitiche di lavoro nel gruppo e nelle istituzioni (anche come esperienza preliminare ad un’eventuale domanda di formazione per diventare psicodrammatisti).

 

L’impulso a questa proposta nasce con l’obiettivo di offrire a quanti, nell’ambito di un contesto di formazione permanente, vogliano fare un passaggio significativo attraverso l’ utilizzo del dispositivo dello psicodramma freudiano affrontando le questioni come centrate prevalentemente sul rapporto tra il soggetto e il legame sociale che il suo discorso testimonia.
Si tenterà di accedere alle risorse affettive ed alla creatività personale disponibili nella dimensione inconscia attraverso la pratica dello psicodramma freudiano nei modi e secondo le possibilità di ciascuno.

A Tutti i partecipanti alla Supervisione sarà rilasciato un attestato di partecipazione all’esperienza di psicodramma.

La Supervisione sarà condotta dal Dott. Giorgio Tonelli e dalla Dott.ssa Antonella Minnucci.

Gli incontri si terranno presso la sede dell’Associazione, via Cairoli n 39 dalle ore 9.30 con il seguente calendario per l’anno 2013:

sabato 21 settembre
sabato 19 ottobre
sabato 7 dicembre

per info e iscrizioni 0721 34340

oppure info@psicodrammaonline.com

Guerra tra i sessi

guerra tra i sessi

DALLA GUERRA TRA I SESSI AL PATTO

Con la perdita dei riferimenti ai ruoli sociali maschili e femminili la relazione uomo donna oscilla tra l’insoddisfazione e la guerra dichiarata.
In realtà entrambe le soluzioni sono la conseguenza dell’annullamento della differenza sessuale ad opera della teoria fallica.
Si può intravvedere che si tratta di poter effettuare un patto una volta individuata la possibilità di porre una legge.

Tavola rotonda 2011

brain

Presentazione dei lavori della Tavola  rotonda tenuta a Pesaro il giorno 3 Dicembre 2011

Psicodramma Freudiano e pratiche psicoterapeutiche

 La parola psicoterapia è soggetta a quello che chiamerei una inflazione per analogia alla inflazione economica. Tutti sapiamo che inflazione in economia significa la perdita del potere di acquisto della unità monetaria e di conseguenza il rischio che questa diventi carta straccia.

Nel nostro caso constatiamo che la parola psicoterapia intende definire una serie di pratiche, oggi dilaganti,  assai diverse tra loro da confondere o annullare qualsiasi specificità e valore. Questo fatto riguarda sia la parola terapia che il suo prefisso psico; insomma si rischia che nessuno sappia cosa voglia dire psicoterapia.

C’è una eventualità dannosa ancora più importante a mio parere ed è che per questa via venga cancellato il risultato del lavoro di Freud che ha aperto un nuovo campo di ricerca, si potrebbe dire una nuova psicologia, oltre ad avere reso possibile una logica nelle pratiche di cura conseguenti alle sue scoperte.

Si tratta di avere individuato un errore, che proviene dalla tradizione filosofica classica, e cioè di definire la psiche come un principio identificato con la prima e più importante delle funzioni vitali (il respiro) e viene quindi a corrispondere ad un concetto di anima più o meno smaterializzata.

Freud, al contrario, ha valorizzato il corpo umano riconoscendo implicitamente che si tratta di un corpo di fatto collocabile al di là della natura senza per questo che vi sia alcuna necessità di dedurre l’esistenza di un concetto vago come quello di anima, foriero di conseguenze micidiali. Per esempio le guerre di religione. Dimenticando che respirano anche molti animali: semmai lo specifico dell’uomo risiede nella capacita di pensare e nell’uso del linguaggio.

Questa affermazione non comporta che si debba eliminare la parola psiche (o anima) purché la si definisca, come riporta un diffuso dizionario della lingua italiana, “ il complesso dei fenomeni e delle funzioni che consentono all’individuo di formarsi una esperienza di sé e del mondo, e di agire in conseguenza”.

Questa definizione, sulla quale credo che tutti possano convenire, apre degli interrogativi sulla ultima parte: “agire di conseguenza”.

Anche nella psicopatologia si agisce anche se l’agire psicopatologico si caratterizza per la coazione a ripetere e per il danno che consegue a se stessi o al prossimo o a entrambi. Inoltre , a differenza della patologia medica, non si trova una causa per il semplice fatto che non  c’è. Si tratta infatti di una “scelta” del soggetto stesso.

Dunque la terapia della malattie della psiche, la psicoterapia, è tale solo se facilita al malato la possibilità di una scelta più vantaggiosa rispetto a quella che ha fatto e che continua a ripetere.

Qui si apre l’alternativa: si può intervenire attraverso consigli, spiegazioni, incoraggiamenti, comandi e quant’altro, cioè secondo il modello transitivo della medicina, nel quale il sapere sta dalla parte del curante ed è costui che agisce, oppure secondo il modello inventato da Freud di riservare il compito di  agire (anche parlare è una azione) al paziente nella convinzione che questi abbia una originaria capacità di scelta che la patologia ha deviato. La funzione svolta dal terapeuta freudiano è quella di facilitare la riconquista di una capacità di agire con maggiore libertà.

Per quali vie lo psicodramma freudiano è in grado di svolgere questa funzione al fine  di ottenere che il paziente possa agire con maggiore libertà?.

Pesaro, novembre 2011                                                         Giorgio  TONELLI

Cambiamento

cambiamento

Cambiamento

L’alternativa alla fissazione è il cambiamento, questo riguarda non tanto le modificazioni formali o i colpi di testa che si possono prendere nella vita, ma l’idea che ci sia complementarietà tra un soggetto e l’altro; accettando che soggetto e altro siano solo due luoghi, in cui ciascuno può porsi alternativamente .

Autorizzarsi

Autorizzarsi

Autorizzarsi

Da una seduta recente, si è evidenziato che la confusione declinata nevroticamente “Ma il mio disagio dipende da me o dall’altro?”, “ Non voglio essere come mia madre” o “Non voglio essere come mio padre” non può che essere senza via di uscita.
Per uscire da questo empasse è necessario ricorrere ad una seduta recente in cui si è evidenziato che la confusione declinata nevroticamente “Ma il mio disagio dipende da me o dall’altro?”, “ Non voglio essere come mia madre” o “Non voglio essere come mio padre” non può che essere senza via di uscita.
Per uscire da questo empasse è necessario ricorrere ad un autorizzarsi, riconoscere e privilegiare i propri desideri.