Odio amore

Odio amore

odio amore

È sorprendente come i fallimenti della vita amorosa siano, almeno sul versante femminile, riconducibili, non tanto ad un degrado della vita amorosa, che rimane prerogativa prevalente negli uomini, quanto a confondere l’innamoramento con l’amore.
Il risultato non può essere che il fallimento che rivela che si è trattato, come insegna Lacan, di un hainamoration “odinnamoramento”.

La guerra con l’altro

La guerra con l'altro

La guerra con l’altro può essere nella propria testa apparentemente da sempre, il lavoro della seduta ha dimostrato che questo deriva dall’avere in varia maniera rinunciato alla idea di potere avere un benefico dalla relazione con l’altro.
Una delle declinazioni è quella di rendere impotente il partner. Questo comporta che si apre la strada alla perversione in quanto si elimina la differenza tra il posto di soggetto ed il posto di altro.

Attrazione fatale

attrazione fatale

Attrazione fatale

L’attrazione fatale” e molto più frequente di quanto non si creda. È importante riuscire a distinguerla nelle sue varianti psicopatologiche che a vite si intrecciano, ci riferiamo alle componenti nevrotiche psicotiche o perverse. Il tratto che li accomuna è che l’amore deve essere impossibile…..

Invidia

Invidia

invidia

Da sempre si sa che l’invidia è la fonte di molti mali, quello che è emerso dal lavoro del gruppo è una possibile modalità di evitare l’invidia sacrificandosi. Il conseguente lamento produce ostilità nell’altro e si instaura un rapporto conflittuale che deriva appunto dal cercare di nascondere l’invidia.

Aggressività

Aggressività

Aggressività

Questa parola è sortita durante una seduta di lavoro in gruppo. Grazie ai partecipanti, attraverso la pratica dello psicodramma freudiano, si è potuto constatare come questo sentimento non esista nell’uomo (e neppure nel mondo animale).
Esiste, tuttavia, la violenza e la rivalità, che sono un derivato dell’odio. Odio per l’altro. Questo ha la sua origine nell’invidia: l’altro è più fortunato perché non è mancante di nulla.
Una soluzione nevrotica e, pertanto, ubiquitaria, è che la “mancanza” da cui ci si sente afflitti scomparirebbe se si possedesse l’oggetto in grado di colmarne la beanza.
Lacan suggerisce che questo oggetto è il “fallo”.